domenica 6 ottobre 2019

NINNA NANNA - Chuck Palahniuk

[...]
Stiamo attraversando il Midwest con la radio sintonizzata su una stazione a onde medie, e una voce di uomo sta dicendo che la dottoressa Sara Lowenstein era un baluardo di speranza e integrità nel deserto spirituale della vita moderna. La dottoressa Sara era uno spirito nobile, una moralista senza compromessi che rifiutava di accettare qualunque condotta si allontanasse dal suo tenace concetto di rettitudine. Era un bastione di virtù, un faro che tentava di illuminare i mali del mondo. La dottoressa Sara, dice l'uomo, vivrà per sempre nei nostri cuori e nei nostri spiriti proprio perché il suo spirito era forte e poco incl..
La voce si interrompe.
E Mona molla un calcio contro il mio sedile, all'altezza dei reni, e dice: "No! Di nuovo?". Dice: "Piantala di sfogare i tuoi problemi su dei poveri innocenti".
E io le dico di piantarla di accusare la gente a vanvera. Forse sono le macchie solari.
Questi chiacchieradipendenti. Questi ascoltafobici.
Il canto della dolce morte mi ha attraversato la mente così in fretta che non me ne sono nemmeno accorto. Ero mezzo addormentato. Questo per dire quanto poco lo controllo. Riesco a uccidere dormendo.
Dopo qualche chilometro di silenzio e di quello che in gergo radiofonico viene definito un "buco", dalla radio sbuca un'altra voce di un uomo dicendo che la dottoressa Sara Lowenstein era il metro morale con cui milioni di radioascoltatori misuravano le loro vite. Era la spada fiammeggiante di Dio, inviata sulla terra per raddrizzare i torti e scacciare i malvagi dal tempio della...
E anche quest'altra voce si interrompe.
Mona tira un calcio al sedile, forte, e dice: "Lo trovi divertente? I predicatori radiofonici sono esseri umani in carne e ossa!".
E io le dico che non ho fatto niente.
E Helen e Ostrica ridacchiano. [...]

Da Ninna nanna, di Chuck Palahniuk, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2005, pag. 143-144.


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