domenica 24 marzo 2013

AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE - Friedrich Nietzsche

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La religione e il significato religioso della vita attribuisce una luminosità solare a simili esseri umani sempre tormentati e rende tollerabile a loro stessi la visione di se stessi; essa opera come suole una filosofia epicurea, con effetto rinvigorente, raffinante, sui sofferenti di rango superiore; essa, per così dire, sfrutta la sofferenza, santificandola da ultimo e giustificandola addirittura. Forse non c'è nulla di più venerabile nel cristianesimo e nel buddismo della loro arte di istruire anche i più umili a porsi, tramite la devozione, in un apparente ordine superiore delle cose, e a tenersi stretto così l'accontentarsi dell'ordine reale, all'interno del quale vivono abbastanza duramente; e proprio questa durezza è necessaria!

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Da ultimo, ovviamente, per fare anche il bilancio negativo di simili religioni e mettere in evidenza la loro inquietante pericolosità: si paga sempre caro e in modo tremendo quando le religioni non vogliono stare in mano ai filosofi come mezzo di disciplina e di educazione, ma operano di per sé dominando, quando vogliono essere esse stesse fini e non mezzi accanto ad altri mezzi. Tra gli uomini come tra ogni altra specie animale c'è un residuo di malformati, malati, degenerati, fragili, necessariamente sofferenti; anche tra gli esseri umani i casi riusciti sono sempre l'eccezione, persino se si tiene conto del fatto che l'essere umano è l'animale non ancora stabilmente definitivo. [...]

da "Al di là del bene e del male", di Friedrich Nietzsche, Ed. Giunti Demetra, collana "acQuarelli", 2012 pp.93-94.


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