domenica 6 febbraio 2011

IL CARTEGGIO ASPERN - Henry James

[...]
Mentre i fiori continuavano ad arrivare non mi aveva mai ringraziato, ma si era discostata dalle sue abitudini fino a mandarmi a chiamare non appena aveva cominciato a temere che potessero non arrivare più. Lo notai; ricordavo quali rapaci propensioni avesse dimostrato quando si trattava di estorcermi denaro, e mi rallegrai nell'intimo della felice idea che avevo avuto nel sospendere il tributo. Ne aveva sentito la mancanza e desiderava fare delle concessioni per recuperarlo. Al primo segno di tali concessioni non potevo non venirle incontro.
"Temo che ultimamente non ne abbiate avuti molti, ma ricominceranno subito - domani, stasera".
"Oh, mandatecene un po' stasera!" esclamò Miss Tita, come si trattasse di un caso di importanza immensa.
"Cos'altro dovreste farne? Non è un gusto virile, trasformare la vostra stanza in una pergola", osservò la vecchia.
"Non trasformo la mia stanza in una pergola, ma amo smodatamente coltivarli, osservarne la vita. Non vi è nulla di non virile in questo: è stato il divertimento di filosofi, di statisti in pensione; credo addirittura di grandi capitani".
"Suppongo sappiate che si possono vendere - quelli che non vi servono - proseguì Miss Bordereau -. Oso dire che non ve li pagherebbero molto; ma sarebbe comunque un affare".
"Oh, affari non ne ho fatti mai, come voi dovreste sapere. E' il mio giardiniere che ne dispone, e io non faccio domande".
"Io invece qualcuna ne farei, ve lo assicuro!" disse Miss Bordereau; ed era la prima volta che la sentivo ridere. Non mi riusciva di abituarmi all'idea che ciò che più eccitava la divina Juliana era questa visione di un profitto pecuniario.
"Venite voi stessa a raccoglierli in giardino; venite tutte le volte che volete; venite ogni giorno. Sono tutti per voi", incalzai, rivolgendomi a Miss Tita e agevolando la via a tale verace asserzione col trattarla come uno scherzo innocente. "Non capisco perché non venga", aggiunsi, ad uso di Miss Bordereau.
"Siete voi che dovete farla venire; dovreste venir su a prenderla - disse la vecchia, con mia stupefazione -. Quella strana cosa che avete costruito nell'angolo, le andrebbe magnificamente per sedercisi".
L'allusione al pergolato era irriverente e confermava l'impressione che già avevo avuto, che vi fosse una scintilla di impertinenza nei discorsi di Miss Bordereau, uno strano spirito beffardo che doveva aver fatto parte della sua avventurosa gioventù e che era sopravvissuto a facoltà e passioni. Cionondimeno chiesi, "Non vi sarebbe possibile venir giù voi stessa? Non vi farebbe bene star seduta all'ombra, con quest'aria così dolce?"
"Oh, signore, quando uscirò di qui non sarò per starmene seduta all'aria aperta, e temo che ciò che mi si muoverà attorno non sarà particolarmente dolce! Sarà un'ombra molto fitta davvero. Ma non è ancora il momento", proseguì Miss Bordereau, maliziosamente, come per rettificare le speranze che questa coraggiosa allusione all'ultimo ricettacolo della sua mortalità potesse avermi indotto a nutrire. "Sono stata seduta qui per molti giorni e di pergole ne ho avute abbastanza ai miei tempi. Ma non ho paura di attendere la mia chiamata".[...]

da "Il carteggio Aspern", di Henry James, Ed. tascabili Marsilio, 1998, pp. 67-68.


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