venerdì 17 dicembre 2010

Autobus

Andrea: "Non sai quanto mi possono dare fastidio gli autobus per strada quando si accoppiano".

Marco: "Scusa...?"

A: "Eh si, dai, quando li vedi uno dietro all'altro, vicino alle fermate degli autobus, si stanno accoppiando".

M: "Ah... E tu come lo sai?"

A: "Beh non si tratta di saperlo, si tratta semplicemente di vederlo: l'autobus femmina di norma è quello normale mentre il maschio è quello con

lo snodo al centro e lungo due autobus".

M: "E perché sarebbe il maschio quello più lungo?"

A: "Beh, è evidente: il corpo del maschio è l'autobus dietro mentre quello davanti è il pene".

M: "Mhmmm... e scusami, ma gli autisti dentro, poveretti, che fanno?"

A: "Niente, stanno dentro e basta, guidano".

M: "E come fanno a vivere gli autobus se ci sono gli autisti dentro?"

A: "Perché, tu non hai virus e batteri dentro di te che ti servono per vivere? E la flora intestinale?"

M: "Si, ma è diverso. Quando un'autista non c'è l'autobus non può vivere".

A: "No, dorme. Tu devi pensare al concetto di autobus come al concetto finale di una torta ben preparata: senza il lievito, forma di vita, la torta non diventa torta, rimane una pappetta orribile che si cuocerà male. Lo stesso è per l'autobus: senza l'autista, forma di vita, l'autobus rimane inerte, sonnolento".

M: "Non sono così convinto..."

A: "Scusami, guarda quando gli autobus stanno fermi in mezzo al traffico e fanno quegli sbuffi piegandosi da un lato e da un'altro: sono annoiati e fanno versi di richiamo per quelli dell'altro sesso. Sono molto simili a noi, bevono per sopravvivere, emettono gas, si cambiano le scarpe ai piedi quando sono troppo logore, si vestono con i manifesti e quando capita fanno un lifting totale pitturandosi a nuovo".

M: "Un uomo non emette gas tutto il giorno".

A: "Ne sei sicuro? Quante volte scureggi al giorno? E un ciccione? E un maiale?"

M: "Non è la stessa cosa".

A: "E invece si. Poi ci sono gli autobus più saggi e anziani, con i baffi, che non hanno più bisogno di bere benzina per vivere e si nutrono con i loro baffi all'insù dell'elettricità dei cavi elettrici".

M: "Scusami, nessuno ha mai visto un figlio degli autobus".

A: "Come no? I mini-autobus elettrici, quelli più piccoli".

M: "Si ma nessuno li hai mai visti nascere!".

A: "Beh, quello è un mistero della natura: neanche tu vedi senza macchinari speciali lo spermatozoo che feconda l'ovulo, vuoi quindi tu pretendere di vedere la natura meccanica come si riproduce?"

M: "Beh si..."

A: "E poi, come tutti gli umani, si ammalano e hanno bisogno del "dottore" che li rimette "a posto"... sono molto simili a noi".

M: "Ancora non sono così convinto".

A: "Beh, poi ci sono gli autobus ciccioni, quelli a due piani che abitano a Londra perché là mangiano molto male; e poi ci sono quelli più ottusi, quelli che una volta che imboccano un cammino non si spostano di un millimetro, di norma... i tram".

...

M: "Tu lo sai, vero, che tutto questo un giorno ci allontanerà?"

A: "Si. Ma la cosa più divertente è che nella sua irrealtà c'è una certa logicità".

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