La guardia giurata fece un sonoro rutto.
Guardò gli schermi della video-sorveglianza annoiato, chiuse nel pugno la carta del suo Snicker e tentò di lanciarla nel cestino vicino alla porta. Lo centrò in pieno.
Soddisfatto, si appoggiò allo schienale e si pulì le mani sui pantaloni della divisa. Sbuffò e prese la rivista aperta che aveva lasciato sul tavolo: non che fosse un granché, l’aveva presa alla moglie prima di andare via, parlava solo di cazzate di Hollywood e roba da donne ma aveva un pregio.
Dei bei pezzi di fica così non li vedeva da tempo. Sbuffò ancora e controllò l’ora.
Doveva per forza fare il giro di ronda esterno ma poi rientrando si sarebbe dedicato a quella bella modella negra, avrebbe immaginato di prenderla con violenza, tanto a loro piace sempre anche se fanno finta di no.
Si leccò i baffi in cerca di qualche briciola, prese la torcia e il tramezzino al salame e uova che aveva comprato prima di venire e uscì dalla guardiola.
Gironzolava con lentezza, gli seccava dover fare ogni volta questo giro di ronda per l’esterno del centro commerciale e per i parcheggi esterni, dove spesso la gente lasciava la macchina o si parcheggiava per scopare. Un paio di volte, prima di avvertirli di andare via, era rimasto a godersi lo spettacolo. Soprattutto quando si trattava degli adolescenti, c’era un bel gusto a vedere quella carne fresca.
Scorreggiò e puntò la torcia verso alcune delle macchine. C’era un cane randagio che stava fermo a guardarlo, vicino ad una delle macchine.
La guardia giurata si fermò. Era immobile, col respiro mozzato e la fronte cominciava a far scendere qualche goccia di sudore freddo.
Cazzo di bestia orribile. Il cane odorava col naso per terra e in giro, forse in cerca di qualcosa da mangiare. La guardia giurata gli puntò contro il fascio di luce della torcia per spaventarlo ma il cane non fece altro che alzare la testa e guardarlo.
La guardia giurata provò a spaventarlo con dei piccoli ringhi ma non ottenne effetto alcuno.
Allora vide una bottiglia per terra là vicino e gli venne un’idea: si chinò a fatica, a causa della pancia, e prese la bottiglia in mano. Goffamente la lanciò verso il cane.
La bottiglia si infranse vicino al randagio e qualche pezzo di vetro gli finì addosso. Il cane cominciò ad uggiolare ma poi ringhiò, con tono crescente.
La guardia giurata stava per pisciarsi addosso. Cominciò lentamente ad arretrare.
Il cane continuava a ringhiare in maniera minacciosa e lo seguiva con lo sguardo.
Dopodiché cominciò ad abbaiare e la guardia giurata si voltò e cominciò a correre verso la guardiola. Terrorizzato entrò e si chiuse la porta alle spalle.
Si voltò a guardare attraverso il vetro e vide che il cane era rimasto accanto alla macchina, fermo.
Si sedette un attimo e aspetto che finisse di ansimare. Nel frattempo si scartò un altro Snicker e lo trangugiò in pochi istanti.
Col cazzo che torno là fuori, con quella bestia di merda. Intanto faccio il giro interno.
Uscì dalla guardiola verso l’interno del centro e cominciò il giro di ronda.
Mentre saliva per le scale più vicine, sentì qualche rumore provenire dal piano superiore: insospettito si avvicinò con calma alla gioielleria.
C’era qualcosa che non andava.
All’improvviso si trovò di fronte un uomo magro, sorpreso quanto lui di trovarlo lì.
La guardia giurata tentò di prendere la pistola ma si era dimenticato di liberarla dalla custodia al suo fianco.
L’uomo prese una pistola da dietro la schiena e gliela puntò al petto.
La guardia giurata scoreggiò.
Sentì un’esplosione e un forte dolore al petto, poi sentì un secondo scoppio e tutto fu buio.
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